Identificati nuovi geni per la Sclerosi Laterale Amiotrofica – familiare e sporadica – dal team di ricerca di Vincenzo Silani, docente di Neurologia presso il dipartimento di Fisiopatologia medico-chirurgica e dei trapianti e direttore della sede distaccata del Centro “Dino Ferrari” per le Malattie Neurodegenerative e Neuromuscolari dell’Università degli Studi di Milano, presso l’Istituto Auxologico Italiano.
Nel primo lavoro, il gene NEK1 è stato confermato nel ruolo patogenetico delle forme familiari della SLA: già riportato in precedenza come potenzialmente implicato, viene ora definito come causale mediante applicazione di una speciale tecnologia (exome-wide rare variant burden analysis), che permette di identificare la significatività di geni associati alla SLA mediante utilizzo di esomi non provenienti dallo stesso albero familiare. Utilizzando 1.022 casi familiari a gene non identificato e 7.315 controlli sani, è stato appunto identificato il gene NEK1 quale significativamente associato alla patologia.
Una conferma ulteriore è derivata dall’analisi di una popolazione indipendente olandese affetta da SLA, con dimostrazione della significatività di NEK1: il gene risulta responsabile del 3% dei casi di SLA con interessamento anche delle forme sporadiche.
Di vasto impatto anche il secondo lavoro pubblicato su Nature Genetics, questa volta riguardante la SLA sporadica. Infatti, dal 2005 Vincenzo Silani e il suo gruppo, con il Consorzio SLAGEN, hanno avviato un vasto studio di GWA (genome-wide association) con la dottoressa Isabella Fogh, che ha prodotto la prima significativa evidenza di una associazione genetica della SLA sporadica con il cromosoma 17 ed il gene SARM1. Lo studio ora apparso su Nature Genetics rappresenta un rafforzamento del precedente GWA con metanalisi di 15.156 casi contro 26.242 controlli: oltre al gene SARM1, confermato quindi nella sua associazione alla malattia, altri loci sono stati identificati: C21orf2 sul cromosoma 21, MOBP sul cromosoma 3 e SCFD1 sul cromosoma 14. Polimorfismi a singolo nucleotide (SNPs) del gene MOBP sono stati associati alla Paralisi Sopranucleare Progressiva (PSP) ed alla Demenza Frontotemporale, a sottolineare quindi le vie comuni della neurodegenerazione.
“Il lavoro assume un particolare significato perché rappresenta il primo prodotto del progetto mondiale MINE a cui anche l’Italia aderisce, volto al sequenziamento completo del genoma di pazienti affetti da SLA sporadica – testimonia Vincenzo Silani. Il lavoro di Nature Genetics trova quindi il mondo scientifico allineato in un preliminare sforzo di identificazione delle cause della SLA sporadica”.
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